11 giugno 2018

Conclusione

Il brevetto (US2220973) da me analizzato è il microscopio elettronico inventato da L. Marton nel 1939.

Ladislaus Marton (1901 - 1979) fu un ricercatore fisico presso la RCA Manufacturing Company e professore associato di ottica elettronica presso l'Università di Stanford.

Il microscopio (dal greco: μικρόν "piccolo" e σκοπεύω "vedere") è comparso per la prima volta nel XVI secolo ed ha subito numerose modifiche, fino ad arrivare al microscopio elettronico (introduzione).

Disegno originale del microscopio
elettronico di L. Marton
Lo strumento funziona grazie ad una camera a vuoto ed un recipiente contenente un refrigerante usato per congelare il campione da analizzare. Quest'ultimo è posizionato su un disco capace di spostamenti sia laterali (utili per visualizzare altre parti del campione) sia verticali (per la messa a fuoco) grazie a stantuffi e manopole di regolazione.
Per ottenere l'immagine, vengono "sparati" degli elettroni contro il campione per poi analizzare le figure di diffrazione prodotte (funzionamento).

Tuttavia non bisogna considerare l'invenzione di Marton fine a sé stessa: il suo brevetto fu dovuto dalle esigenze contemporanee dello scienziato. Infatti nella prima metà del XX secolo si era vista l'obsolescenza dei comuni microscopi ottici: essi non potevano garantire dei grandi ingrandimenti e, soprattutto, di qualità. Il microscopio elettronico era in grado di offrire un ingrandimento 50 volte superiore ad un comune microscopio ottico.
Ciò rese il microscopio elettronico un'innovazione del XX secolo (contesto).

Spesso, però, accade che le innovazioni sono precedute da altre invenzioni indispensabili per la loro riuscita e, a loro volta, sono soggette a continui sviluppi.
Questo è anche il caso del nostro microscopio elettronico.
Marton per creare creare il suo microscopio elettronico dovette studiare ed adattare le invenzioni di Ernst Ruska e Max Knoll che, nel 1931, crearono un primo prototipo (precedenti storici).
A sua volta, il progetto di L. Marton fu analizzato da Charles H Bachman nel 1944 e da James Hillier. Il primo individuò e risolse un problema relativo alla struttura, Hillier, invece, si occupò della bassa risoluzione e delle aberrazioni cromatiche (sviluppi).
 Naturalmente il microscopio continua ancora oggi il suo processo evolutivo e ciò lo porterà, inesorabilmente, al momento in cui un nuovo strumento (più tecnologico e più sofisticato) lo condannerà all'obsolescenza (come il Laser al Grafene).


Immagine del DNA al microscopio
elettronico (Scienze For Life)
Tutte le innovazioni hanno apportato un contributo al sapere mondiale, consentendo nuove scoperte in vari ambiti. Non solo, spesso servono anche a salvare ingenti vite umane, ed è proprio questo il caso.
Il microscopio elettronico ha contribuito sia alla creazione di vaccini contro malattie altamente pericolose, e potenzialmente mortali (HIV, tetano, morbillo ecc.), sia allo studio ed alla mappatura del DNA (imprese).


Tutt'oggi il microscopio elettronico viene citato in numerosi trattati scientifici, relativi principalmente alla biologia ed alla medicina.
Ad esempio, lo scorso novembre è stato presentato un nuovo microscopio portatile, capace di essere utilizzato ovunque (il microscopio oggi).

Il Microscopio oggi

Attualmente i microscopi sono perennemente presenti nelle nostre vite. Basti pensare alle analisi del sangue (che tutti facciamo periodicamente) che si effettuano tramite osservazione al microscopio.


Microscopio olografico portatile
Proprio in ambito medico, a novembre dell'anno scorso (2017), è stato annunciato un nuovo e promettente "microscopio portatile" per diagnosticare alcune malattie, tra cui l'HIV, malaria e tumori.
Non solo, questo nuovo strumento permetterà la diagnostica di malattie in località poco sviluppate e sprovviste di laboratori adeguati.







 Notizia più recente è la donazione alla Biogem (Ariano Irpino) di un microscopio a due fotonicapaci di analizzare campioni istologici con una profondità di un millimetro, ciò permette di studiare la disposizione delle cellule in immagini in 3D.
A sinistra il servizio di ITV online:










Come ogni strumento tecnologico, anche il microscopio elettronico è in continua evoluzione ma ciò non vieta che esso possa diventare obsoleto: una collaborazione tra la Sapienza, Cambridge University, il Politecnico di Milano e il CNR ha analizzato quali potrebbero essere gli effetti di impulsi luminosi ultrabrevi sui reticoli atomici. Per fare ciò è necessario adoperare materiali bidimensionali. 
Il prodotto di questi studi è il Laser al Grafene  fondamentale per lo sviluppo di un nuovo sistema per la macroscopia (grafene: materiale con la stessa flessibilità della plastica, più leggero dell'alluminio e persino più resistente rispetto all'acciaio).

Grafene, strati di atomi di carbonio.


6 giugno 2018

Abecedario

A: Azoto liquido
B: Belton
C: Charles H Bachman
D: Diffrazione
E: Ernst Ruska
F: Freddo
G: Germania
H: Hillier James
I: Ingrandimento
L: Ladislaus Marton
M: Medicina
N: Nobel
O: Onde magnetiche
P: Punto focale
Q: Quark
R: Raffreddatore criogenico
S: Siemens-Schuckertwerke
T: Toronto
U: Ugello
V: Vuoto
Z: Zincografia

29 maggio 2018

Immagini Pubblicitarie

Essendo un prodotto destinato esclusivamente a laboratori scientifici sofisticati e,quindi, non adatto ad un consumo di massa (anche per via delle sue dimensioni e del costo proibitivo), il microscopio elettronico non ebbe tanta pubblicità: bastò il premio Nobel vinto da Ernst Ruska a confermare la sua presenza in Università prestigiose e laboratori all'avanguardia.

Tuttavia il suo "fratello minore", il microscopio ottico (destinato ad un pubblico più vasto e meno costoso), vide numerose promozioni pubblicitarie, destinate soprattutto agli amanti della scienza e, non meno importanti, per i bambini, affinché possano avvicinarsi al mondo della scienza divertendosi.



Microscopio F. Koristka
Rivista "Nature", 1953















Microscopi "Officine Galileo", Rivista "Nature", 1953

Giocattolo per bambini



26 maggio 2018

Imprese assegnatarie del Microscopio

Il microscopio ha consentito agli scienziati di osservare tutto ciò che, ad occhio nudo, non si può vedere.

Di conseguenza, è grazie a questo strumento altamente tecnologico che si sono potute analizzare le strutture molecolari dei composti, permettendo in primis ai chimici di comprendere il comportamento dei vari elementi e dei loro legami.

Altro impiego (seppur non tanto distaccato dalla chimica) dell microscopio elettronico è, senza dubbio, la biologia. In questo campo, grazie alle immagini fornite dallo strumento, è stato possibile scoprire il funzionamento delle cellule, dei batteri e persino del DNA.

Non solo; anche nella medicina si fa largamente uso dei microscopi, soprattutto per trovare nuove cure e vaccini contro virus e allergie (prevalentemente al polline).

D'altronde nel 1986 il padre del microscopio elettronico, Ernst Ruska, vinse il premio Nobel per la fisica grazie alla sua invenzione ("One half awarded to Ernst Ruska, the other half jointly to Gerd Binnig and Heinrich Rohrer", link).





Immagine al microscopio elettronico
di una cellula (in giallo) infettata
dal virus Ebola (in blu). | NIAID
(Focus)
 L'antera (cioè la parte terminale e
fertile dello stame) di un geranio
con i rispettivi granuli pollinici
(Focus)
                                             






Conclusione

Il brevetto (US2220973) da me analizzato è il  microscopio elettronico  inventato da L. Marton nel 1939. Ladislaus Marton (1901 - 1979) ...